I più appassionati tra gli hobbisti sapranno sicuramente che il background del mondo di Warhammer è ispirato al mondo reale. Qualche esempio? L’Impero presenta svariati elementi del Sacro Romano Impero di fine Rinascimento (calzoni a sbuffo, cappelli piumati, i soldati scelti armati di Zweihänder) mentre come non si fa ad identificare Bretonnia e i suoi prodi cavalieri con la Francia e i paladini delle chansones de geste medioevali? Albione, la terra dei druidi, è la nostra Gran Bretagna ed Ulthuan riporta con la mente ad Atlantide, il leggendario continente inabissatosi negli oceani secoli fa. Che dire poi di Catai, Nippon e Arabia, i cui nomi sono sufficienti a dissipare ogni dubbio?
Anche noi italiani non siamo stati dimenticati: a sud di Bretonnia e dell’Impero, oltre i Principati di Confine, si estende la penisola di Tilea, terra di intrighi politici e di condottieri di ventura. Tilea non è una nazione unita, come tra l’altro non lo era l’Italia delle signorie rinascimentali: la regione è spezzettata in repubbliche e principati, ognuno indipendente e sovente in guerra con i vicini per ampliare la propria sfera di influenza. Gli stessi nomi delle città ricordano quelli delle maggiori potenze che all’epoca si contendevano il controllo del territorio italiano:
• Miragliano: Milano
• Pavona: Pavia
• Trantio: potrebbe trattarsi sia di Trento (sotto l'influenza imperiale nel '400) che di Taranto (principato
erede dei possedimenti normanni nel Meridione)
• Verezzo: Venezia
• Luccini: Lucca
• Remas: Roma
• Sartosa: l’attuale Sicilia
Mappa di Tilea |
Lo stesso discorso vale per i Principi Mercanti, i signori della guerra e sovrani di Tilea: Borgio l’Assediatore è la personificazione di Cesare Borgia, uno dei più famosi condottieri italiani del Rinascimento, tanto da aver ispirato a Machiavelli la figura del Principe, mentre Lucrezia Belladonna è Lucrezia Borgia, sorella di Cesare e duchessa di Ferrara. Marco Colombo altri non è che la fusione tra due dei più grandi viaggiatori ed esploratori mai esistiti, Marco Polo e Cristoforo Colombo. Leonardo da Miragliano (inventore, tra le altre cose, anche del Carro a Vapore) è la versione warhammeristica di Leonardo da Vinci, e Pirazzo (comandante di una delle compagnie di ventura reclutabili) lo è di Francisco Pizarro, l’avventuriero spagnolo che conquistò l’impero Inca.
La Legione Perduta di Pirazzo |
Come si può vedere, la Storia si mischia con la fantasia, non solo a livello geografico e politico ma anche di game design: l’arma caratterizzante degli eserciti tileani è la picca, una lancia lunga anche fino a 6 metri che permette ai soldati che la impugnano di formare un muro impenetrabile che solo un pazzo suicida si arrischierebbe a caricare. Il nerbo delle armate che, a cavallo tra Quindicesimo e Sedicesimo secolo, si affrontarono nelle cosiddette Guerre d’Italia, era composto prevalentemente da picchieri mercenari (come i tercios spagnoli o i lanzichenecchi tedeschi, questi ultimi divenuti tristemente famosi per il Sacco di Roma nel 1527). I primi a riportare in auge l’uso della falange, ispirandosi a quella oplitica e macedone, furono gli svizzeri, in modo da sopperire alla carenza di cavalleria pesante di cui soffrivano i propri eserciti.
Anche i duellisti (sebbene in Warhammer Fantasy Battles assumano una connotazione più “piratesca”) sono ispirati ad unità militari realmente esistite: i cosiddetti “liberi” che, armati di spada e brocchiere, avevano il compito di proteggere i fianchi della falange dalla loro controparte avversaria e di scompaginare le linee nemiche durante il corpo a corpo.
Rievocazione di un combattimento tra picchieri |
Forse è per questo che fa ancora più amarezza vedere questa armata, così caratteristica e dal background così ricco, ormai abbandonata al suo destino dalla Games Workshop e rifiutata nella maggior parte dei tornei. Nel frattempo è disponibile un libro degli eserciti non–ufficiale che potete scaricare a questo link, frutto dell’infaticabile lavoro del team di Tilea.org.
Noi speriamo che con l’Ottava Edizione i mercenari tileani tornino a marciare sui campi di battaglia, pronti nuovamente a combattere per ciò che più gli sta a cuore: la paga.
(a cura di Andrea Gobbato)
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